3 novembre 2018 – Sono passati diversi mesi da quando ho scritto qualche riflessione relativa al progetto di diventare fulltimer. È stato un periodo complesso, che ha attraversato diverse fasi. Prima dell’estate il lavoro al bar è migliorato leggermente e in più aveva preso piede l’idea di partecipare a un bando comunale per gestire il bar della biblioteca. Questa idea ha assorbito moltissimo tempo per elaborare un piano economico sostenibile e poi per mettere insieme tutta la documentazione necessaria dal punto di vista burocratico. L’entusiasmo iniziale per un nuovo progetto ha però lasciato il posto alla cruda realtà: con i paletti imposti dal bando sarebbe stato impossibile rendere redditizio il tutto.
Poi per fortuna sono arrivate le vacanze, brevi, ma incredibilmente appaganti. Abbiamo usato le due settimane a nostra disposizione per girare sulle Alpi tra il Piemonte e la Francia e soprattutto per testare alcuni aspetti della futura vita da fulltimer, soprattutto quelli legati alla sosta libera: in 15 notti, una sola è stata fatta in camping (per lavare la biancheria) e tre in aree di sosta (per carico e scarico acqua).
Il rientro dalle ferie è però stato duro, anche perché il bar ha perso (per motivi di salute o di trasferimento) alcuni clienti importanti, facendo scendere gli incassi a un livello che desta preoccupazione. Sono così un paio di mesi che ci arrovelliamo su come far fronte a questa situazione elaborando pinai strategici di modifica dell’attività. Solo che in queste condizioni è tornato a farsi sentire forte, anzi fortissimo, il desiderio di libertà.
Così, rieccoci qui, a cercare di pianificare, capire e alla fine partire. Stay tuned!