12 novembre 2018 – Questi ultimi giorni sono stati molto importanti. Io e Marilù ci siamo confrontati a lungo, parlando del nostro futuro. Abbiamo concordato su una cosa: la vita che facciamo non ci piace. E allora dopo mesi di riflessione il dado è tratto: partiremo! Adesso comincia il difficile. È vero che da mesi abbiamo cominciato a ipotizzare, pianificare, scrivere, ma ora bisogna cominciare a fare sul serio. Ci sono tante cose che vanno definite. La prima, che è il nostro punto fermo, è che lasceremo la casa dove alloggiamo in affitto all’inizio di aprile 2019.
La data non è casuale. Siamo un po’ tirati per il collo con le entrate economiche e sappiamo che da fine anno verrà a mancare un’entrata secondaria che però ci permetteva di coprire le spese. Al momento, con il poco tempo disponibile, non abbiamo modo di rimpiazzarla e così ci ritroveremo in difficoltà per onorare tutti i nostri impegni. Giusto per aiutarvi a capire: noi abbiamo come uscite mensili fisse l’affitto (600 euro), la rata per pagare Falkor (327 euro) e una rata di un finanziamento pregresso (187 euro). Bisogna liberarsi dell’affitto.
Avendo pagato tre mesi anticipati quando siamo venuti a vivere ad Arese, l’idea è quella di smettere di pagare giusto 90 giorni prima di andarcene. Sappiamo che non è corretto nei confronti del padrone di casa, che quei tre mesi tiene nelle sue mani a garanzia di eventuali danni nel momento in cui ce ne andremo, ma dato che la casa è un gioiellino e lui non potrà imputarci nulla ci muoveremo in questo modo.
Poi verranno tutte le altre “piccole faccende”: avvertire familiari, parenti e amici, parlare con il socio, trovare il modo di cedere l’attività bar, svuotare la casa, preparare il camper, lavorare sul nostro progetto editoriale e chi più ne ha più ne metta. Ma tanto la cosa più difficile era prendere la decisione. E questa è fatta!