6 giugno 2019 – Giornata intensa, carica di luci e ombre. La luce più sfolgorante, quella che ha riempito di buon umore la mattinata, è che Falkor ha una linea (intesa come peso) invidiabile. Siamo riusciti a trovare una pesa pubblica (si trova a Gattico, in provincia di Novara, all’altezza di via Mazzini 52) e a capire quindi quanto pesa il nostro camper quasi a pieno carico: 3.180 chili! Con ancora quindi un discreto margine. La misurazione è stata fatta con a bordo Paolo, Marilù e Yoda, serbatoio del gasolio (da 80 litri) pieno al 95% per cento, acque chiare al completo, una bombola e mezza da 11 chili di gas e vestiti e vettovaglie per… viverci a tempo indefinito.
Falkor monta un tendalino Omnistore, un portabici Fiamma Lift 77 e – a livello di meccanica – è equipaggiato con il condizionatore in cabina. Il motore è il 2.3 litri da 110 cavalli, mentre il camper è lungo 5,4 metri e omologato per 35 quintali a pieno carico. Insomma, sembra proprio che rimanga abbastanza capienza (320 chili) per caricare le bici – quando decideremo di portarle con noi – le sdraio, il pieno completo di gas e gasolio e qualche accessorio supplementare (tipo l’inverter). Avendo spazio anche per un eventuale ospite! Se volete sapere quanto pesa Falkor su ogni asse non sappiamo invece rispondervi: per ogni pesata serviva un gettone e noi ne avevamo solo uno (a proposito, a Gattico vanno comprati in Comune, mentre noi dobbiamo ringraziare un generoso camionista che ce ne ha regalato uno).
Soddisfatti del risultato e con l’animo più leggero (!) abbiamo fatto rotta su Camping Sport Magenta per la sessione di acquisti. Come previsto ci siamo procurati la zanzariera (Fiamma Moskito Net) e l’inverter (Melchioni MKC-1000LR), mentre d’impulso abbiamo aggiunto una borsa morbida da mettere sul portabici al posto di una (troppo costosa, almeno per ora) bagagliera vera e propria, orientandoci sul Fiamma Cargo Back dotato del kit Frame Cargo Back. Nel pomeriggio è cominciata la fase di analisi e montaggio. Per sapere qual è la nostra opinione su questi prodotti potete leggere la nostra esperienza di installazione e uso.
Se la giornata è iniziata con la luce positiva di un Falkor “peso piuma”, rimangono in questa giornata due altri elementi in chiaro-scuro. Il più positivo è che cercando di capire come installare l’inverter abbiamo per la prima volta aperto il vano dove si trovano il caricatore (l’Elektroblock EBL 99 della Schaudt) e la batteria dei servizi. Spesso questi componenti si trovano sotto i sedili anteriori, ma nel nostro Falkor ci sono due vani liberi che usiamo come scarpiere. Sotto la panca della semi-dinette, invece, metà dello spazio risulta chiuso da pannelli di legno evidentemente aggiunti in un secondo momento e bloccati da viti.
Arrivato quindi il momento di guardare “sotto la pelle” abbiamo rimosso le coperture e… sorpresa! Al posto della batteria servizi che ci aspettavamo di trovare ce ne sono due, collegate in parallelo. Si tratta di due elementi al “gel”, stando alle avvertenze in tedesco, di marca e capacità non specificate. A giudicare dalle dimensioni potrebbe trattarsi di due batterie da 100Ah ciascuna. In ogni caso una notizia incredibilmente positiva: in un attimo e senza sborsare un centesimo la nostra autonomia energetica è raddoppiata!
Decisamente in negativo, invece, l’altra novità: quando abbiamo installato il Cargo Back sul portabici (un Fiamma Lift 77) le cinghie in tessuto collegate all’arganello che sollevano e abbassano la struttura hanno ceduto, strappandosi entrambe. I loro 14 anni di vita alle intemperie sono stati evidentemente troppi. Sul finire della giornata abbiamo quindi messo in moto Google, Internet e il sito della Fiamma per scoprire il codice dell’articolo da ordinare come ricambio e scegliere il rivenditore a cui appoggiarci. La fiducia che riponiamo in Gira Gira, e soprattutto in Angelon Giussani, ci hanno spinto ancora verso Saronno (VA). Quando le cinghie arriveranno cercheremo di capire se la sostituzione è alla nostra portata o se saremo costretti a far lavorare gli specialisti.