13 agosto 2019 – Oggi, dopo due settimane di “sospensione” della vita da fulltimer per fare le vacanze come normali camperisti, abbiamo ripreso la via di casa. Anzi, stiamo riportando la casa nella zona dove abbiamo fissato la residenza! Ce la stiamo prendendo comoda: dato che le strade statali austriache ci sono piaciute, il rientro lo facciamo evitando autostrade e strade a pagamento. È l’opzione che abbiamo scelto su Google Maps quando siamo arrivati vicino a Tarvisio: in vacanza preferiamo l’andamento lento e così evitiamo anche il pagamento della “vignetta”. Non (o non solo) per risparmiare soldi, ma più che altro per non sprecarli per pochi chilometri di autostrada.
La piacevolezza e la scorrevolezza delle statali austriache ci spingono a condividere con voi qualche impressione su questo Paese, che prima d’ora avevamo visitato solo per brevi viaggi in importanti città, come Vienna e Innsbruck. Devo dire che l’Austria è stata una piacevole scoperta, sicuramente al di sopra delle attese. Le strade sono state solo il primo elemento a colpirci: non solo sono generalmente in ottime condizioni, ma sono ampie, spesso affiancate da ciclabili, con frequenti aree per la sosta temporanea (per sgranchirsi le gambe, mangiare in boccone…), non eccessivamente trafficate (tranne qualche eccezione) e soprattutto con limiti di velocità “ragionevoli”.
Guida rilassante, regole rispettate
Guidare su queste strade è rilassante e piacevole: non si è mai “sotto pressione” a causa di limiti mal posti. Il limite generale è di 100 chilometri orari, ma quello che si incontra più spesso è di 80. A questa velocità si va spesso anche nei tratti di strada di attraversamento di paesi a bassa densità abitativa, così come con incroci con le strade secondarie. Talvolta si scende a 70, ma generalmente se non si percepisce una situazione “delicata” si può guidare con rilassatezza. Con la certezza che appena si incontra un’area urbana un po’ più densamente popolata o una zona con la presenza di scuole il limite di 50 km/h è assicurato.
Qualche volta, raramente sulle statali, molto più spesso nei centri abitati, si trova quello dei 30 km/h. Può sembrare esagerato, ma in questi casi – credeteci o no – i locali lo rispettano. Così come vengono rispettati i divieti di sorpasso, anche perché c’è la sicurezza di trovare molto spesso aree dove questa manovra è possibile. E poi c’è il rispetto reciproco: nessuno suona il clacson, ai pedoni viene sempre concessa la precedenza, spesso si dà la possibilità all’altro guidatore di immettersi sulla strada principale anche quando si avrebbe diritto di passare per primi. Qualche “furbo” naturalmente c’è anche qui, ma non c’è paragone con quanto accade da noi in Italia…
Il costo della vita? Non troppo diverso dall’Italia
Il costo della vita è assolutamente paragonabile a quello nostrano, con qualche eccezione. Se fare la spesa al supermercato costa come da noi, o forse poco più, il gasolio costa mediamente 1,20 euro al litro. Eccezioni al rialzo sono acqua e tazzina di caffè, che qui vengono considerate “non essenziali”: l’acqua è trattata, a livello di prezzo, come una bibita e il caffè più o meno lo stesso. Più economici sono invece il pane “speciale” e la birra. Insomma, una vacanza qui non costa più che dalle nostre parti.
Camperisti bene accetti, ma senza aree di sosta
Un capitolo a parte è l’ospitalità nei confronti dei camperisti, che presenta aspetti positivi e altri meno. In generale non si ha mai la sensazione di essere indesiderati. Sono rari i parcheggi dove sono esplicitati i divieti per i camper e in generale sono sempre ben segnalati i parcheggi a noi dedicati, specialmente nei posti ad alto tasso di turismo. Le sbarre a due metri sono poi abbastanza rare. In generale, questo fa sì che si possa pernottare in libera, senza rendersi troppo vistosi, più o meno ovunque.
Di contro, sono completamente assenti le aree di sosta dedicate a chi viaggia in camper. Questo non è un grosso problema per chi ama i campeggi, che qui sono decisamente più economici che in Italia, ma lo diventa per chi preferisce la sosta libera e non trova il modo di scaricare le acque grigie e, per chi ha il nautico, le acque nere. Con la cassetta del WC, invece, ce la si può cavare come abbiamo raccontato nel nostro post precedente.
Questo ci ha spinto a usare per tre notti i campeggi locali, tutti accomunati dall’idea che un campeggio non è un villaggio turistico: spazio nel verde per sistemarsi comodamente, servizi completi e un piccolo bar o ristorante per chi non desidera cucinare. I prezzi? Due volte abbiamo pagato 34 euro per piazzola, due persone, elettricità (non riusciamo ancora a farne a meno, anche se potremmo: è un limite psicologico che dovremo superare!), cane, doccia calda, Wi-Fi e tasse locali e un’altra volta 22 euro (stessi servizi, esclusi doccia esclusa, da usare con gettone a parte – 1,30 euro per sei minuti – e Wi-Fi).
Se la vita finisce alle 18… viva i benzinai!
Curiosità: non abbiamo mai trovato piccoli negozi di alimentari: solo supermercati di dimensioni superiori ai minimarket. Ce ne sono ovunque, delle catene più diffuse (Spar, Billa, Lidl, Hofer, Adeg, T&G…). Ma a parte luoghi particolarmente turistici tutti sono chiusi la domenica e negli altri giorni chiudono rigorosamente alle 18. Le abitudini di spesa all’italiana qui vanno dimenticate. E dopo quell’ora difficilmente si trovano aperti persino i bar.
Insomma, alle 18 la vita finisce, ma così ci si può dedicare di più al relax e alle relazioni personali. In soccorso di chi si ritrova senza un litro di latte o un panino vengono i benzinai, moltissimi dei quali hanno un minimarket molto fornito e sono aperti la domenica e la sera fino a tardi.
Agli austriaci i quattro zampe piacciono…
Per chi ama gli amici a quattro a zampe, molto positiva è l’accoglienza generale. Qui in Austria abbiamo fatto cose con il nostro Yoda che altrove ci sarebbero state precluse: lo abbiamo portato con noi a visitare delle grotte e dei castelli (anche nella visita guidata all’interno), siamo saliti su varie funivie, nessun sentiero montano è precluso (come accade, per esempio, nel Parco Nazionale del Gran Paradiso), i campeggi non hanno mai rifiutato la sua presenza e i prati in riva ai laghi (che non vengono mai definiti “spiagge pubbliche” come in Italia) sono frequentabili anche con un cane. Uniche accortezze, che per altro dovrebbero essere seguite anche da noi, sono tenere il pelosetto sempre al guinzaglio e raccogliere i suoi bisogni.
…e a noi piacciono gli austriaci!
Infine, gli austriaci: sono un popolo molto ospitale, decisamente più di quanto ci aspettassimo, anche se mancano l’empatia e la giovialità tipiche delle genti latine. Rispetto ad altri posti, come italiani ci si sente più a proprio agio, senza l’ostilità sottile a volte messa in mostra nei nostri confronti. Insomma, una bella esperienza, che ci spinge a consigliare l’Austria come meta turistica.