7 ottobre 2019 – Vivere in camper non è uno scherzo: bisogna confrontarsi continuamente con le proprie capacità di adattamento a una situazione oggettivamente non sempre agevole. Spazi ristretti, riserve di acqua limitate, autonomia ridotta sono solo alcuni degli aspetti che bisogna mettere in conto. E guardandosi intorno, non sempre si trova il mezzo ideale per le proprie esigenze. Così, c’è chi decide di mettere a frutto le capacità materiali e realizzare “in casa” il veicolo perfetto.
Comincia qui la storia di NEKOcamper, che Fulvio e Samantha hanno deciso di realizzare per concretizzare il sogno di una vita: andare a vivere in camper. “Volevamo un mezzo comodo dove vivere a lungo”, scrivono sul loro sito. “Pensavamo a un 4×4, (provengo dal fuoristrada) ma facendo due conti, tra il prezzo del mezzo e il mantenimento abbiamo optato per un 4×2…”. Così la scelta è andata su un Nissan Atleon 120 da tre litri di cilindrata con massa complessiva di 56 quintali. La cellula frigo di un fruttivendolo ha fatto da base per la parte abitativa.
Il mezzo è stato preparato creando una grande dinette nella parte anteriore sotto la quale si trovano le riserve di acque chiare: due serbatoi per un totale di 250 litri abbinati a un’ulteriore tanica al servizio esclusivo della toilette. Due pompe, un filtro a carbone e un filtro antilegionella completano l’impianto.
La parte centrale è occupata dai servizi: una parete dedicata alla cucina (con due fuochi a gas e una piastra a induzione) e allo stivaggio e di fronte un enorme bagno (nautico con pompa maceratrice) con doccia casalinga e lavatrice. Sul fondo la camera matrimoniale, nel cui gavone trova posto la stufa Truma Combi.
Per i consumi elettrici, Fulvio e Samantha hanno puntato su quattro batterie da 150A e altrettanti da 800 Watt ciascuno, accompagnati da un inverter a onda pura da 2,5KW. Quest’ultimo andrà rivisto perché fa fatica a reggere i consumi di picco della lavatrice: i dati nominali di dispositivi ed elettrodomestici vanno infatti presi con prudenza, in quanto a volte si rivelano ottimistici rispetto alla realtà. Il mobilio è stato in gran parte acquistato da Ikea e adattato per l’uso su un camper. Qui hanno raccontato nel dettaglio il loro lavoro di creazione di NEKOcamper. A proposito, che significa il nome? Neko in giapponese vuol dire “gatto”, ed ecco unite due passioni!
In attesa di sciogliere l’ultimo cordone che li lega all’attuale vita quotidiana, lasciando casa (che dovrebbe trasformarsi in reddito mettendola in affitto) e lavoro, Fulvio e Samantha si divertono con il loro mezzo in viaggi di ogni genere. Se volete saperne di più, li trovate sul sito NEKOcamper.
©2019 seimetri.it
Se volete lasciare un commento a questo articolo, potete farlo sulla nostra pagina di Facebook