28 luglio 2020 – Tra i tanti provvedimenti emanati dal governo per sostenere l’economia nel periodo post-Coronavirus c’è il cosiddetto “bonus vacanza”. Se ne parla molto in questi giorni, ed essendo riusciti a ottenerlo, vi spieghiamo che cos’è e come funziona. Si tratta di una cifra che può arrivare al massimo a 500 euro e che può essere spesa presso una struttura convenzionata per un soggiorno vacanza. Il valore più elevato è riservato alle famiglie di almeno tre persone, mentre i singoli devono accontentarsi di 150 euro e le coppie di 300. Per averne diritto è sufficiente avere un ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) non superiore a 40.000 euro. Considerato che il reddito medio degli italiani è di poco più di 21.000 euro è facile immaginare che la maggior parte dei nuclei familiari abbia la possibilità di usufruirne. Parliamo di famiglie perché il bonus non è individuale, ma è solo uno per ciascun nucleo familiare, anche se a richiederlo (e a spenderlo) può essere uno qualsiasi dei componenti, purché maggiorenne.
Passo 1: certificare l’ISEE
Come ogni beneficio italiano che si rispetti, ottenerlo non è semplicissimo, ma nemmeno impossibile. Vediamo i passi da compiere. Prima di tutto bisogna certificare l’ISEE. Per farlo bisogna compilare un modulo battezzato DSU (Dichiarazione Sostitutiva Unica), dove vanno inseriti tutti i dati che servono a formare l’indicatore economico della famiglia (per esempio bisogna specificare reddito, giacenza media annua dei conti correnti e beni posseduti). Il modulo va poi presentato online all’INPS. La cosa più pratica, come spesso accade per tutte le procedure burocratiche, è farsi aiutare da un CAF o dal proprio commercialista.
Passo 2: avere un’identità digitale
Una volta ottenuta la certificazione, vi serve un’identità digitale. Se siete già in possesso di una Carta di Identità Elettronica (CIE), non serve altro e potete andare direttamente al capitolo dedicato all’app Io. In caso contrario, è necessario procurarsi prima lo SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale). Questo strumento è l’equivalente della vostra firma, apposta con verifica della carta di identità. Averlo vi permetterà in futuro di usufruire di molti servizi online, soprattutto connessi alla pubblica amministrazione. Lo SPID è costituito da un nome utente, una password e un codice temporaneo generato da un’app per smartphone, un sistema del tutto analogo a quello che usate, per esempio, per entrare nella banca online. Con la differenza che questo è valido per più servizi e non per uno solo. Richiederlo per avere il bonus vacanza non sarà stato uno sforzo inutile.
Come ottenere lo SPID
Ma come si ottiene lo SPID? Dato che è un elemento personale e dall’elevato valore legale, è necessario che chi ve lo concede vi identifichi. Per farlo bisogna incontrarsi a uno sportello, organizzare una videochiamata o disporre già di Carta di Identità Elettronica o firma digitale (in questi ultimi due casi siete già stati identificati di persona in occasione del loro rilascio). Il metodo dipende dalla struttura a cui vi affiderete. Al momento in Italia sono solo nove le organizzazioni abilitate al rilascio dello SPID: Aruba, InfoCert, Intesa, Lepida, Namirial, Poste, Sielte, Register.it e Tim. I costi, quando presenti, sono nell’ordine di qualche euro e sono legati per lo più al riconoscimento via webcam, ma solitamente per il cittadino è possibile ottenere lo SPID gratuitamente. Sul sito governativo dedicato trovate la tabella comparativa dell’offerta dei nove provider abilitati.
Passo 3: scaricare l’app Io
A questo punto manca solo l’ultimo passaggio, ed è anche il più semplice: basta scaricare l’app Io dal Play Store per Android o dall’App Store per iOS (iPhone) e richiedere il Bonus vacanza. Quando lancerete l’app vi verrà chiesto se volete entrare con SPID o Carta di Identità Elettronica e una volta autenticati sarà sufficiente entrare nella sezione Pagamenti, dove sarà possibile fare la richiesta. Il sistema controllerà automaticamente sul sito dell’INPS la regolarità del vostro ISEE e genererà automaticamente un voucher elettronico pari al valore a cui avete diritto.
Come utilizzarlo
A questo punto, e fino al 31 dicembre, siete pronti a spenderlo, con l’unica accortezza che il bonus deve essere utilizzato tutto in un colpo solo (non potete dividerlo, per esempio, per due soggiorni diversi). Il voucher può essere speso in hotel, campeggi, villaggi turistici, agriturismo e bed and breakfast in Italia. Se la cifra del soggiorno è inferiore al valore del bonus, la differenza è persa. C’è anche un’altra cosa fondamentale da sapere: di quella cifra, l’80% vi verrà scontato direttamente dal conto della struttura in cui avete alloggiato, mentre il 20 per cento lo pagherete regolarmente insieme all’eventuale differenza e potrete utilizzarlo come credito d’imposta sulla dichiarazione dei redditi del 2021: ovvero scalerete quella cifra dalle imposte che andrete a pagare il prossimo anno. Se per qualsiasi ragione non riusciste a usare il bonus, nella dichiarazione 2021 potrete comunque scalare il 20% del suo valore.
Dove utilizzarlo
La parte più ardua è trovare una struttura che lo accetti. Molti alberghi in questa prima parte di stagione sono rimasti chiusi e molti altri non lo accettano. Nei campeggi la situazione non è molto diversa e se nelle località di mare è più facile trovare strutture che prendono il bonus vacanza, in altre zone è più difficile. Noi, per esempio, abbiamo sentito cinque strutture intorno al Lago Maggiore e di queste solo una ci ha detto di essere disponibile ad accettarlo, ma esclusivamente a fronte di un soggiorno di almeno dieci giorni. Utilizzarlo non è quindi semplice e prima di scegliere il campeggio dove recarci è meglio verificare se il bonus è bene accetto oppure no. Su questa pagina di Camping.it potete fare una ricerca per trovare le strutture che aderiscono.
Un’altra cosa fondamentale da sapere è che il voucher non può essere utilizzato se si prenota attraverso i grandi portali Internet: bisogna rivolgersi direttamente alle strutture oppure utilizzare un’agenzia viaggi tradizionale. È un modo che il Governo ha scelto per evitare di arricchire le grandi strutture internazionali a discapito degli operatori italiani.
Come la pensiamo
Detto questo, vorremmo esprimere un nostro chiaro parere su questa situazione: in una stagione dove, volenti o nolenti, il tutto esaurito sarà probabilmente una fortuna per pochi e dove quasi sicuramente non si potranno complessivamente raggiungere i risultati dello scorso anno, secondo noi non accettare il bonus vacanza è, da un punto di vista imprenditoriale, pura follia. Sarebbe invece l’occasione giusta per far provare le proprie strutture a clienti nuovi, che magari saranno disposti a tornare un’altra volta. Tutte le eccezioni che sono state sollevate fino a questo momento, secondo noi non stanno in piedi. Ecco come la pensiamo sulle affermazioni che fino a oggi abbiamo sentito:
- Il bonus vacanza è solo una patetica elemosina e chi non poteva andare in vacanza non andrà comunque.
Sulla prima parte dissentiamo totalmente. Per nessuna persona sana di mente una cifra compresa tra 150 e 500 euro può essere considerata un’elemosina. Può avere un peso più o meno piccolo sul bilancio della propria vacanza, ma in ogni caso sono soldi risparmiati. Oltre tutto sono un incentivo a fare un’attività che magari si era scelto di rimandare, mettendo in circolo denaro che sicuramente è utile a stimolare l’economia del settore. Chi non poteva andare in vacanza forse non ci andrà in ogni caso, ma se lo volesse potrebbe valutare un weekend di relax a costo zero che, comunque è meglio di niente. - L’hotel e il campeggio hanno bisogno di liquidi subito, non possono aspettare mesi o anni per vedere i soldi del bonus vacanza.
I soldi del bonus vacanza possono essere recuperati in un periodo massimo di una trentina di giorni. Qualsiasi struttura abbia dei dipendenti, alla metà di ogni mese deve versare i contributi e i bonus incassati possono essere immediatamente scalati. Quindi non bisogna attendere né mesi né anni. Accettare il bonus non significa rinunciare a un incasso immediato, ma semmai aumentare i clienti, a conoscerne di nuovi o a prolungare un soggiorno che altrimenti sarebbe stato più breve. Se non lo si accetta, il retropensiero che rimane al turista è che quella struttura o sia gestita esclusivamente a livello familiare (sono poche, ma può accadere e non ci sarebbe nulla di male) oppure paghi in nero i lavoratori e quindi non possa scalare i bonus dai contributi. - Usare il bonus vacanza è troppo complicato.
Per il turista si tratta solo di presentare il voucher alla cassa mostrando l’app Io o comunicandone il codice. Per la struttura si tratta solo di accedere al sito dell’Agenzia delle Entrate con le proprie credenziali e inserire il numero del voucher. Certo, può essere complicato (relativamente) imparare la procedura o formare i dipendenti che devono seguirla, ma non si tratta davvero di nulla di troppo complesso. Cari campeggi, se pensate che lo sia, provate a gestire un servizio come ricariche telefoniche e pagamento di bollettini postali. Quelle sì che sono procedura da mal di testa. Eppure, bar, tabaccherie e cartolerie offrono lo stesso quel tipo di servizio.
Sfatati questi miti e trovata una struttura che accetta il voucher, bisogna però anche “combattere” con le strutture che lo prendono solo a fronte di un soggiorno lungo o una spesa minima. Qui è bene sapere che la legge non prevede nulla del genere. Forse (e diciamo forse) queste scelte sono accettabili solo nelle due settimane centrali di agosto o nelle strutture con minore disponibilità di posti.
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