11 gennaio 2021 – È molto tempo che non parliamo un po’ di noi. Il che è un po’ strano per un blog che è nato per condividere la nostra esperienza di fulltimer. Con il tempo ci è però sempre più piaciuto parlare del mondo dei veicoli, degli accessori e dell’attualità e quindi ci siamo un po’ persi. L’ultima volta è stato quando abbiamo scritto quanto abbiamo speso (e risparmiato) vivendo in camper. Un pezzo, per altro, di cui siamo particolarmente orgogliosi perché nasce da un’analisi molto dettagliata di 24 mesi: gli ultimi 12 passati tra quattro mura e i primi 12 vissuti su Falkor, il nostro veicolo.
I risultati non piacciono molto a coloro che puntano a vivere con 300 euro al mese, o che credono di poterlo fare, ma sono la fotografia dello stile di vita di una coppia che diventando fulltimer non ha cambiato abitudini in termini di alimentazione, abbigliamento, tempo libero e hobby. Il parametro che molti spesso confondono con “quanto costa vivere in camper” è rappresentato dalla spesa per alimentari e prodotti per l’igiene, sia personale sia del veicolo. Per noi, facendo acquisti quasi sempre all’Eurospin (catena di supermercati della fascia economica), questo valore è di 430 euro al mese. Un single, probabilmente, riuscirà a stare senza grossi problemi dentro il “limite” dei 300 euro, ma poi dovrà comunque tenere conto di tutte le altre spese.
Oggi non abbiamo nulla di particolare da raccontarvi, se non fare il punto dopo un anno, 7 mesi, una settimana e quasi cinque giorni vissuti su quattro ruote. L’elemento preponderante di questo periodo, nostro malgrado, è stato la pandemia, che ci ha costretti a lockdown totali o parziali particolarmente difficili da “digerire” per chi era (ed è) alla ricerca della libertà e del viaggiare. Però abbiamo dovuto fare di necessità virtù e abbiamo diviso le nostre lunghe soste tra la (triste) corsia dei box della casa dei genitori di Paolo, dove ci troviamo anche ora, e un camping sul Lago Maggiore. In attesa di poter formulare nuovi piani.
Quello che possiamo dire è che le notti passate in un letto diverso da quello di Falkor sono state pochissime, legate a qualche sporadico viaggio di lavoro con annesso albergo e alla necessità di dare una mano a casa dei genitori. Ma sempre abbiamo rimpianto il nostro giaciglio sospeso gigante! E possiamo anche aggiungere che, nonostante l’obiettivo di viaggiare sia stato sostanzialmente mancato, non ci siamo mai pentiti della scelta fatta.
Quello a cui abbiamo pensato molto in questi mesi, talvolta fantasticando, è se Falkor sia il mezzo più adattoper il nostro stile di vita. E per ora abbiamo concluso che tutto sommato è difficile trovare soluzioni diverse. Ci sono alcuni compromessi legati alle dimensioni, ma le carenze vere e proprie sono davvero poche. Non avendo la possibilità di acquistare un veicolo nuovo, facendo fatica a identificare tra gli usati ciò che secondo noi sarebbe ideale, la scelta fatta è stare in compagnia di Falkor ancora per un po’. Quindi siamo partiti con l’idea di migliorarne le dotazioni e anche con qualche fantasia un po’ più rivoluzionaria di cui vi parleremo più avanti.
Essendo in inverno, il pensiero va spesso al riscaldamento, che per noi è basato su una stufa a gas Trumatic. Prima di iniziare questa avventura eravamo preoccupati dai consumi, dai costi, dai disagi. Invece, pur trovandoci ora in Val Padana nel periodo più freddo dell’anno, possiamo dire che tutta questa esigenza di valutare un sistema a gasolio non si sente. Certo, forse saremmo più comodi, come lo saremmo se avessimo un capiente serbatoio GPL o dei serbatoi mobili ricaricabili, ma tutto sommato cambiare una bombola ogni nove giorni, come sta accadendo da novembre a oggi, ci sembra una cosa accettabile.
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