17 febbraio 2021 – Una nuova vittoria conquistata dall’Associazione Nazionale Coordinamento Camperisti e, quindi, anche da tutti quelli che hanno un camper. Il Tribunale Amministrativo Regionale della Liguria, infatti, ha accolto il ricorso presentato dall’associazione annullando l’ordinanza (n. 3/2018) del sindaco di Levanto e condannando il comune al pagamento delle spese legali. Ma ci spieghiamo meglio. In questa ordinanza, tra le altre cose, si istituiva il “divieto di sosta permanente (0-24) su tutto il territorio comunale in area pubblica di roulotte caravan, autocaravan e veicoli similari comunque denominati e utilizzati in abitazione ancorché temporanea ed in ogni caso nell’esercizio manifesto di attività di campeggio, nonché di tende o di qualsiasi altra attrezzatura o materiale idoneo a consentire l’alloggiamento o il giaciglio di persone, se non su aree previamente utilizzate a tale scopo”.
Che cosa comportava questo? Una limitazione che, anche se condivisibile nell’aver autorizzato il campeggio solo nelle aree destinate (aree di sosta e campeggi), ha di fatto condizionato la circolazione e ha impedito la sosta ai camperisti. L’Associazione Nazionale Coordinamento Camperisti ha quindi fatto ricorso al TAR Liguria. Il Tribunale Amministrativo Regionale, con sentenza n. 111 del 13 febbraio 2021, ha ritenuto fondati i motivi di ricorso proposti, obbligando il Comune di Levanto a rimuovere i segnali di divieto alle autocaravan su tutto il territorio e a pagare circa 2.500 euro di spese legali, che si sommano agli eventuali costi per la fornitura, installazione e rimozione dei segnali.
Qualche volta noi camperisti non siamo ben accetti e alcuni comuni vorrebbero tenerci lontani con provvedimenti che limitano o impediscono la sosta, adducendo fantomatici motivi sanitari. Singolarmente non si può fare molto, ma aggregandoci si possono ottenere risultati concreti che consentono di circolare liberamente sul territorio. Ci sentiamo quindi di promuovere l’Associazione Nazionale Coordinamento Camperisti, invitandovi a iscrivervi come abbiamo fatto noi. L’associazione non riceve alcun finanziamento pubblico e non accetta alcuna pubblicità a pagamento. L’unico contributo arriva dai 20 euro che versiamo noi associati.
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