20 febbraio 2023 – Dopo un’ottima dormita a Montecchio Polesine sono tornato sull’argine sinistro del Po, che percorro rigorosamente a 30 all’ora (lasciando passare le poche vetture più veloci di me): il panorama va goduto con calma. Mi sono convinto che devo trovare una soluzione per la bicicletta: con il portabici occupato dalla bagagliera (a cui non posso, e non voglio, rinunciare) l’idea è quella di procurami una bici pieghevole, meglio se elettrica (comincio ad avere una certa età…), abbinata a un carrellino su cui ospitare Yoda. Per un cestino il pargoletto è un filo troppo ingombrante! Vediamo se troverò qualcosa di adatto perché devo stare attento anche al peso.
Il tema del giorno, al di là del fascino (per me irresistibile) di questi luoghi è duplice e doppiamente negativo. Vediamo perché. Ho fatto pochissimi chilometri e ho trovato una zona identificata come “area di sosta” dove ho deciso di fermarmi al pomeriggio, con l’idea di farmi una bella camminata, e per la notte. Una cosa mi è balzata però subito all’occhio: degrado e sporcizia. La postazione per l’osservazione della fauna avicola ha un pezzo di parapetto mancante, uno dei rinforzi dei pali di sostegno non c’è e in tutta l’area mancano cartelli esplicativi. In più, nell’angolo meno visibile della strada una serie di sacchi neri e spazzatura varia, con vicino gli inequivocabili segni di chi, con un’auto, si è divertito a fare burnout nl terreno fresco…
La successiva passeggiata ha poi svelato un altro angolo di natura coperto di rifiuti e addirittura un sacco abbandonato sul ciglio della strada arginale… Il tutto accompagnato da inequivocabili segni di aspiranti fuoristradisti che hanno scavato a fondo per cimentarsi in improbabili guadi e da un paio di moto da cross che gironzolavano rumorosamente in mezzo al bosco. Inutile sottolineare che l’accesso ai mezzi a motore non è consentito.
Un problema chiamato siccità
Il secondo elemento negativo riguarda lo stato del fiume a causa della siccità. Pur essendo a pochi chilometri dalla foce, in un punto che dovrebbe quindi mostrare la massima portata del Po, ci sono enormi aree sabbiose emerse, su cui ho camminato a lungo con un senso di straniamento notevole. Sabbia sottilissima e quasi impalpabile mista a vegetazione irrimediabilmente secca hanno reso queste enormi aree desolate. Tra l’altro piene di “riccetti” grandi come una mandorla che hanno immediatamente infestato il pelo del povero Yoda, che sperava di correre a perdifiato sulla sabbia e che si è trovato invece in una fastidiosa situazione in cui per mezz’ora ha dovuto sopportare seccanti operazioni di “bonifica”!
Insomma, comportamenti incivili da una parte e natura ribelle dall’altra fanno riflettere.
Informazioni utili
- Dove dormire: io ho dormito nell’Area di sosta “Parco sul Po di Canaro”, ma pare sia poco consigliabile…
- Dove mangiare: Qui siamo un po’ in mezzo al nulla: meglio mangiare in camper!
- Camper service: lontani anche i servizi! Per i prossimi giorni dovrò provvedere, ma non sarà facile…