25 febbraio 2023 – Oggi si conclude la seconda tappa del mio viaggio lungo le rive del Po. Nell’ultimo giorno non ho fatto grandi visite, mi sono limitato a passeggiare lungo le rive e a spostarmi di qualche chilometro. A Felonica ho però assaggiato il Tiròt, una specialità locale che è anche Presidio Slow Food. È una sorta di focaccina sottilissima fatta di farina tipo “0” e cipolle, da consumare preferibilmente calda. Pur essendo amante delle cipolle non mi ha entusiasmato, ma sicuramente è da provare.
Mi sono poi spostato a Sermide per verificare il camper service, pratico da utilizzare, ma con l’acqua chiusa. Sulle rive del fiume c’è anche un’area sosta camper: sei stalli immersi nel verde con corrente (da pagare a consumo con monete) e acqua in piazzola. Qui curiosamente non c’è scarico, ma ho trovato un rubinetto aperto (altri erano chiusi) e ho potuto rifornirmi di acqua.
Tecnologie per la bonifica e l’energia
Qualche chilometro sull’argine destro mi ha portato prima a scoprire un imponente struttura per la bonifica delle acque risalente a inizio 900: l’impianto idrovoro di Moglia di Sermide, equipaggiato originariamente con sette enormi pompe a vapore, alimentate a carbone, poi sostituite con più moderne soluzioni elettriche.
Poco più avanti sono arrivato al cospetto della grande centrale termica di A2A che produce energia elettrica bruciando gas naturale. L’impianto ha una potenza lorda installata di 1.158 MW ed è affiancata da un campo fotovoltaico con una potenza di picco di 998 kW. Si tratta di due opere visivamente “aggressive” ma che fanno parte della storia di questi luoghi.
A Borgofranco la tradizione del tartufo
Per dormire mi sono fermato a Borgofranco sul Po, dove c’è un’area di sosta assolutamente insolita: praticamente un parchetto pubblico in erba dove sono stati posizionati alcuni tavolini da picnic e, in un angolo, un piccolo pozzetto di scarico. Borgofranco sul Po è un paese piccolissimo (775 abitanti, frazione di Borgocarbonara), ma è proprio ai bordi dell’argine, per cui si può partire da qui per fare delle escursioni lungo il fiume. Ne ho approfittato per una lunga passeggiata, constatando ancora una volta come la situazione siccità sia critica e quanti rifiuti plastici infestino il Po.
Borgofranco è anche il centro di quella che viene definita la “valle del tartufo mantovano”. Non poteva quindi mancare una sosta al ristorante Padus, dove tra le proposte il tartufo certo non manca. Prima di ripartire verso Milano mi sono quindi lasciato attrarre e ho ordinato i due deliziosi piatti fuori menù del giorno: una polentina con vellutata di parmigiano e funghi misti finita con il tartufo e i gnocchetti di patate e zucca al tartufo. Il tutto accompagnato da un calice di Valpolicella per una soddisfazione del palato ai massimi livelli. Meno del portafogli (32 euro i gnocchetti, 20 l’antipasto), ma è una cosa che faccio quasi mai…
Informazioni utili
- Dove dormire: nell’area di sosta gratuita di Borgofranco sul Po, su terreno in erba e a poche centinaia di metri dall’argine
- Dove mangiare: Il ristorante Padus, a circa 200 metri in via San Francesco 17, è specializzato nella cucina basata sul tartufo di questa zona. I prezzi sono adeguati alla proposta culinaria…
- Camper service: nella stessa area di sosta di Borgofranco sul Po
Km percorsi: 22,4
Km dalla partenza: 239,3