9 novembre 2018 – E così eccoci qui: spiantati, con poche prospettive di ricavo economico, ma con tanta voglia di partire. Solo che ogni tanto la mente vaga anche su cose più concrete, anche se oggettivamente non raggiungibili. Insomma, ci siamo lasciati “distrarre” da un camper! Da quando abbiamo messo in cantiere il nostro progetto abbiamo sempre dato per scontato che vivremo sul nostro piccolo Falkor, pur se con qualche miglioria e adattamento. Sfogliando una rivista di camper, però, ci siamo imbattuti in un semintegrale Challenger in versione Graphite, di cui ci hanno colpito alcune cose, funzionali al nostro progetto.
In primo luogo, ma questo è più un problema mio (Paolo), di serie questi mezzi sono offerti con meccanica Ford da ben 170 cavalli e, soprattutto, con il cambio automatico: un mio vero e proprio pallino, avuto su molte autovetture e sognato più volte sul camper. Secondariamente, ma l’importanza è in realtà elevata, vengono proposti di serie con il riscaldamento a gasolio. Terzo, ci sembrava di aver capito che il frigorifero (a colonna) fosse a compressore.
I modelli disponibili sono cinque, con lunghezze comprese tra 6,99 e 7,20 metri. Normalmente non prenderemmo in considerazioni mezzi così “grandi”, ma abbiamo pensato che dovendo diventare la nostra casa si potrebbe fare qualche sacrificio in termini di agilità e praticità di parcheggio in favore di una vivibilità maggiore. Così, rimanendo sulle versioni da 6,99 metri, abbiamo cercato un concessionario che avesse in esposizione o il modello con letto a penisola (detto anche “nautico”) o quello con i letti gemelli. Abbiamo trovato il primo (modello 288) presso il Centro Milano Caravan di Seregno e nel nostro primo giorno libero siamo andati a vederlo.
Il camper ci ha colpito positivamente per lo stile e per le dotazioni. Anche il prezzo è tutto sommato conveniente (poco meno di 55mila euro). Ma guardandolo bene sono emersi alcuni limiti. Innanzitutto, il frigorifero non è a compressore, ma un più normale trivalente con selezione automatica dell’energia. Avevamo capito male noi: il compressore viene montato esclusivamente sul modello 347GA, con letti gemelli e lungo 7,19 metri. A non convincerci, però, sono stati il bagno angusto (lato toilette, la doccia è separata) e soprattutto la semi-dinette a “L”, che su un mezzo di queste dimensioni è decisamente standard e meno comoda della nostra, che abbiamo un mezzo da 5,4 metri!
Un po’ delusi, siamo stati invitati dal concessionario a dare un’occhiata anche al modello 260, che non avevamo preso in considerazione per la mancanza di un letto pronto. A caratterizzare questo mezzo, infatti, è la presenza di un solo matrimoniale basculante, che però scende sopra a una zona giorno enorme e che a sua volta è di grandi dimensioni: un metro e sessanta per un metro e novanta. Il colpo d’occhio è notevole: salendo sembra di trovarsi in un enorme monolocale, con due divani contrapposti davvero comodi, una cucina con un pratico piano di lavoro, persino estensibile, un bagno trasversale passante con doccia indipendente e un armadio largo quasi come il mezzo e profondo come un pezzo d’arredo casalingo. In sintesi: una favola!
Benché contrari a mezzi di dimensioni importanti, nell’ottica di viverci a tempo pieno invece che dedicarci solo al turismo itinerante, questo Challenger sembra davvero un’ottima soluzione. Il letto che scende può arrivare ad appoggiarsi sulle sedute della dinette, aiutando così i movimenti di chi comincia a non essere più tanto giovinetto, oppure posizionarsi a metà altezza lasciando spazio a un secondo matrimoniale per gli ospiti. E senza occupare la luce della porta di ingresso, che rimane così sempre agibile.
Entrati da Centro Milano Caravan con un’idea ne siamo usciti con un’altra, imprevista, e con un preventivo da 54.000 euro comprendente pannello solare e veranda. Sognare è stato bello. Ora bisogna tornare con i piedi per terra!